Poggiato al bancone del negozio aspettavo il mio turno osservando il viavai degli acquirenti. Uno di questi lo conoscevo, era un ragazzo che abitava vicino a casa mia anni prima. Sapevo che ora faceva l’elettricista, si era messo a lavorare subito dopo la licenza media. Stava acquistando un motorino. Lo salutai, ciao Luca, ah buongiorno, e continuò a trattare l’acquisto.

Arrivò il momento di stabilire il pagamento, contanti o finanziaria, scelse finanziaria, così il commesso tirò fuori dal cassetto il modulo, glielo consegnò con una penna e si mise a fare altro. Luca cominciò a guardare quel foglio, lo girava tra le mani, ne sfogliava le singole copie, poi prendeva la penna, guardava di nuovo il foglio, guardava il commesso.

Ci impiegai un po’ a capire: Luca non era in grado di compilare quel modulo: nome, cognome, data, occupazione. Forse non capiva neppure cosa c’era scritto. Dopo un quarto d’ora il commesso lo trasse d’impaccio senza batter ciglio, gli riprese il modulo, la penna, gli chiese i documenti e lo compilò facendogli le solite domande, infine glelo fece firmare. Evidentemente era abituato ad aver a che fare con analfabeti.

Io non ero abituato, anzi era la prima volta che mi capitava di vedere il buio e l’imbarazzo nello sguardo di un analfabeta. Non è solo una questione di leggere libri e giornali, ma ti diventa difficile qualunque cosa, non riuscirai mai a prendere la patente (ecco il perché del motorino), ad aprire un conto in banca, a scrivere un reclamo. Certo si sviluppano altre capacità, ma forse hai anche difficoltà a elaborare un pensiero complesso, composto di parti principali e subordinate, di parentesi e frasi ipotetiche.

Se non sai leggere e scrivere hai un linguaggio limitato. Appartieni a un mondo parallelo. Da allora, osservando bene le persone che mi circondano e incontro per caso, mi sono reso conto che questo mondo è molto popolato, molto più di quanto si possa supporre. (Mister X)

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