Bob Young è un imprenditore canadese che tra l’altro ha ideato e fondato Lulu.com, un servizio online di pubblicazione e stampa che sforna titoli al ritmo di mille al giorno: milioni finora. La maggior parte di questi libri sono ovviamente privi di mercato, almeno nel senso usato dai grossi editori. Dice Young: “L’attuale sistema editoriale funziona per i best seller, ma non lascia spazio ai titoli che non promettono grossi volumi di vendite. Gli editori si rifiutano di pubblicare, molto spesso, non perché il libro non sia di pregio, ma perché il titolo non ha mercato“. Se un autore ricorre alla stampa in proprio tramite uno stampatore tradizionale, corre il rischio di non riuscire poi a vendere i suoi libri, come suggerisce la foto.
L’idea di Young è quella della pubblicazione virtuale, ossia una pubblicazione che precede la stampa. Un titolo viene inserito in catalogo (anche nei cataloghi internazionali con tanto di ISBN) ma nessuna copia viene stampata realmente finché non è venduta. In questo modo non ci si trova più a doversi sedere sulle casse dei propri libri invenduti. Questo sistema, nato qualche anno fa, ha avuto un grande successo e numerosi imitatori, tanto che oggi i servizi di stampa digitale on demand si contano a decine. Alcuni validi, altri ovviamente meno validi, fino alle vere e proprie truffe. Molti offrono una stampa di ottima qualità anche in singola copia o in bassissima tiratura, a prezzi per copia non molto maggiori delle tirature tradizionali di centinaia o migliaia di copie.
Il punto è che questo sistema di pubblicazione, se è vero che aggira il problema della ricerca dell’editore e dell’investimento iniziale, crea spesso dei libri che non vengono offerti al pubblico e dunque non si vendono. O almeno si vendono molto meno di quanto potrebbero. Dei milioni di titoli presenti oggi sui cataloghi virtuali, la maggior parte sono stati stampati in una sola copia, quella che l’autore è stato incoraggiato a comprare per vedere il risultato. Insomma, il problema si sposta ma non si risolve. Lo stampatore non ha alcun interesse a spingere le vendite di un particolare titolo, è molto più interessato a reclutare nuovi autori, ciascuno dei quali contribuisce con i suoi piccoli acquisti al fatturato globale. Questo ribaltamento dello scenario è dovuto principalmente al cambio di tecnologia usata: dalla stampa tradizionale in offset, economica solo per grandi tirature, alla stampa digitale laser, che costa un tanto a pagina qualunque cosa si stampi. Mille esemplari differenti costano esattamente quanto mille copie di un singolo titolo. Questo spiega tutto.
C’è da aggiungere che l’autore viene lasciato completamente solo in questo meccanismo: niente supervisione editoriale, niente aiuti per l’impaginazione, niente correzione di bozze, niente progettazione grafica. Il libro viene stampato tale e quale come il pdf da lui inviato. Quindi spesso il risultato è un libro brutto, oltre che inesistente.
Come evitare di pubblicare un libro inesistente
Si può, però, sfruttare con intelligenza questo tipo di servizi, in modo da ottenere vantaggi da quelli che sembrano essere dei difetti, e da ottimizzare l’investimento economico. Per prima cosa ci si può porre delle domande, a cui occorrerebbe rispondere con onestà:
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Esiste qualche particolare categoria di lettori che potrebbe essere interessata al mio lavoro?
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Sono in grado, io da solo di realizzare un bel libro, ben scritto e privo di errori di sintassi o grammaticali?
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Sono in grado di impaginarlo correttamente, in modo che appaia serio e professionale?
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Sono in grado di realizzare anche una buona veste grafica per la copertina?
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Quante copie penso di poter vendere, io direttamente, del mio libro?
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Penso di aver bisogno di aiuto per una distribuzione efficiente?
La prima e l’ultima domanda sono le più importanti: dall’onestà con cui si risponde dipende il successo del progetto editoriale. Il pubblico indistinto, generalista, non rappresenta certamente un buon obiettivo. Se ho scritto un romanzo o una raccolta di poesie non ho praticamente alcuna speranza, stampando in proprio, di vendere qualche copia fuori della mia cerchia di conoscenze. Per la letteratura l’unica strada possibile è l’editoria tradizionale. Solo un editore ha i mezzi per promuovere, presentare, distribuire un autore emergente. Altrimenti è una goccia nell’oceano. Il discorso cambia quando si tratta di libri destinati a un pubblico di nicchia (collezionisti, associazioni, sportivi, professionisti…). Queste fasce di pubblico rappresentano in genere dei target ben definiti, facilmente raggiungibili attraverso gli ambienti comuni che frequentano (riviste specializzate, gruppi internet eccetera).
Le altre domande sono puramente tecniche, e sono il vero motivo per cui esistono siti come Xedizioni. L’assistenza. Una buona preparazione in grafica, tipografia, comunicazione; qualche anno di esperienza con decine di libri già pubblicati con successo, oltre a una buona conoscenza del mondo editoriale e di internet ci permettono di offrire una buona assistenza all’autore, a qualunque livello, dalle scelte iniziali all’avvio della distribuzione. Sottoponici il tuo progetto senza problemi: queste prime fasi non ti costeranno nulla e ti permetteranno se non altro di chiarirti le idee su come procedere, con o senza la nostra assistenza. (MrX)