È difficile separare il ricordo di Walter Bonatti da quello delle sue fotografie. Ed è sorprendente ogni volta scoprire quanto quest’uomo e le sue avventure siano radicati nella memoria e nell’immaginario di un pubblico tanto differenziato per età e interessi.
Il successo di Bonatti, e questo suo durare e rinnovarsi, ha diverse spiegazioni. La più immediata, appunto, è che Walter ha conquistato più di una generazione e più di un pubblico. L’essere stato prima un alpinista di levatura mondiale, poi il fotoreporter-esploratore di un periodico di rilevanza europea, lo ha tenuto complessivamente “in scena” per quasi un trentennio, periodo al quale è seguita l’attività a tempo pieno di autore di libri e conferenziere, durata altrettanto (e lungo più di 50 anni, da quel fatidico 1954, si è peraltro dipanata la vicenda del K2, costellata di polemiche e colpi di scena)… (continua a leggere)