Siamo sorvegliati, e schedati. Lo sappiamo ormai tutti e lo ignoriamo saggiamente. Per esempio, dopo che facciamo una ricerca sul mercato online per, mettiamo, stampanti, per molte settimane in seguito ci appaiono continuamente pubblicità di stampanti, su qualunque sito ci capiti di andare. E’ il sistema “AdWords” usato da google, con buona pace di tutti e un certo guadagno per gli inserzionisti (un tanto a clic). Certo, a volte è stato seccante, per esempio dopo aver fatto una ricerca per una sedia a rotelle per la mia anziana madre, per mesi mi sono apparsi tutti i sussidi e i presidi per qualunque genere di handicap senile, dall’incontinenza alle piaghe da decubito.
Ma lasciamo stare Google, che ci possiede, ci vende e ci compra e lo sappiamo, e così anche Facebook. Ci sono altri che ci spiano, e sono gli hacker, quelli disonesti che vogliono rubarci i dati sensibili, e possibilmente i soldi.
Questi signori, ufficialmente non hanno accesso alle nostre attività, e infatti in genere sparano a caso. Ti arrivano mail da siti bancari che ti chiedono di confermare l’identità, o da presunti gestori di servizi fax che hanno qualcosa di urgente da consegnarti, eccetera. Questi messaggi in genere sono mirati esclusivamente agli idioti, ossia statisticamente a meno dell’1% della popolazione, e per essere certi di beccare solo questi i “gestori del servizio spam” inseriscono degli strafalcioni nel messaggio, errori di ortografia, storpiature di grammatica eccetera. Così come i produttori di una birra da quattro soldi si inventano il nome “Sant Louis”, che somiglia vagamente a “San Souci” e attira l’imbecille con una grafica vagamente simile e uno sconto da capogiro. L’imbecille si eccita per lo sconto e non vede altro. Lo stesso imbecille, accecato dall’allarme, inserisce la sua password bancaria in un sito che lo minaccia di “chiudere l’acceso alla su carta”.
Oggi però ho notato qualcosa di nuovo, di più raffinato. Ho casualmente tenuto una breve corrispondenza con uno che lavora in una banca pugliese, e mi scriveva dal suo account bancario, mettiamo un luigi@bancadipuglia.it. Ebbene, subito dopo mi è arrivato un messaggio proprio dalla Banca di Puglia Servizi Online: “Estratto conto al 27/1/15. Per accedere al documento inserisci username e password”. Qui non si spara più a casaccio: c’è intelligenza umana, studio e precisione. Per un attimo ho pensato che se avessi avuto un conto in quella banca, probabilmente ci sarei potuto cascare, se fossi stato in quella fascia che sta tra l’idiota e il boccalone. Ma intanto mi sono sentito spiato, come sempre d’altronde, ma stavolta un po’ di più. (Mister X)