Chi non conosce il famoso quadro di M.C. Escher “Mani che si disegnano”: paradossale come tante altre opere di questo Maestro del ’900. La mano destra disegna la sinistra proprio mentre la sinistra sta disegnando la destra. Ci si chiede quale sia l’origine della scena, e dove possa portare; oppure si gode semplicemente l’assurdità del paradosso.
Forse però non tutti sanno che questo quadro è un’ottima rappresentazione di un principio fisico reale, su cui si basa concretamente la nostra vita e le nostre capacità di comunicazione. Bisogna immaginarlo per quello che è, ossia la rappresentazione di una scena “in divenire”. Ebbene, proprio su una scena “in divenire”, nella quale due forme di energia si creano l’una con l’altra scavalcandosi continuamente, si basa l’energia elettromagnetica, l’unica che non ha bisogno di alcun mezzo per propagarsi, anzi, si propaga benissimo nel vuoto.
Il principio è quello delle due mani di Escher, che in Fisica diventano due forme di energia: magnetica e elettrica. Le variazioni di un campo magnetico creano energia elettrica, le variazioni di un campo elettrico creano magnetismo. In altre parole, due campi di energia che si fondono tra loro alternandosi nel tempo e nello spazio creano una forma di energia nuova, che però non può stare ferma o essere raccolta in un barattolo: per esistere deve viaggiare, e deve farlo molto velocemente. Questa è l’energia elettromagnetica, ossia la luce con tutti i suoi colori, le onde radio, i raggi x e tutte le altre forme che compongono lo spettro, e sono le messaggere universali della conoscenza, e anche della bellezza.
E visto che il 2015 è stato dedicato dall’Unesco alla luce, che è quella parte dello spettro elettromagnetico che possiamo vedere, vorrei dedicarlo anche agli artisti, ai disegnatori, ai creatori di forme che sanno fare uso della luce per darci piacere, emozioni, conoscenza, bellezza, proprio come Escher. (P.P. Alberigi)