“…Le donne, in fila, camminavano davanti a lei, lentamente, al ritmo cadenzato delle preghiere. Le gonne nere e i rosari ondeggiavano all’unisono. Una pioggia sottile cadeva bagnando la strada. Faceva freddo. Arrivate a un incrocio le file si erano chiuse a semicerchio, disponendosi attorno a una piccola croce nera appesa al muro di una casa nella via. ‘Terza Stazione’ aveva detto il vecchio prete mentre il gruppo delle prioresse rispondeva con una sequenza di nenie millenarie e lei, bambina, immaginava un agnello candido, sgozzato, coprirsi del rosso del sangue.”
Questo brano ci aiuta a presentare il mondo di questo romanzo: la cultura della donna sarda che si vorrebbe pia e sottomessa al potere patriarcale, espressa in una scena di devozione religiosa nella quale irrompe l’immagine cruenta dell’agnello sacrificale.
Ciò che capita alla protagonista è simile: si trova ad essere lei stessa vittima sacrificale di uno stupro di gruppo, oggetto da violentare e gettare via. Ma lei non ci sta. Decide di tornare tra i vivi e di recuperare tutta se stessa. È questo il racconto che si svolge a partire proprio dal risveglio e dalla presa di coscienza, in un casolare di pastori abbandonato nella campagna della Sardegna centrale.
Volume di 390 pagine in formato 13×21 cm. Brossura, copertina con alette. Progetto grafico e illustrazione di copertina di Enrica Massidda
ISBN: 9788898556571